LaRecherche.it

« indietro :: torna al testo senza commentare

Scrivi un commento al testo di Chiara Gasperini
L’abbandono

- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento; il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente, potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso, all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ]. Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]
Non m'abbandono all'amore
non m'abbandono al torpore,
non m'abbandono al sollievo,
nascondo il canto, nascondo il vanto,
nascondo e non mento ma solo rimando
l'incontro con me, con me che resto
e sempre ti sorprendo indifferente alla sorte
d'essermi al fianco, arreso alla gioia
di vivere l'incanto. Piccole questioni
occupano le nostre cogitazioni: per cena
che mangio? chi paga la multa? il dente
intanto s'è rotto e nella gengiva trattiene
un urlo distorto amaro di pena.
Io mentii, tu mentisti, egli mentì, noi mentimmo,
e voi? voi che faceste mentre il mondo di fuori
correva e ruggiva e diceva che qualcuno,
qualcuno salvi la regina? E la regina
era una beffa, un'interrogazione
sul passato remoto del verbo mentire,
che i bravi bimbi lo sanno dire
tutto d'un fiato senza soffrire.

Ma io soffro il verbo e la sua coniugazione:
non c'è parola, parola che possa partorire
l'amore che ti porto e tu temi, l'amore
che stendo ai tuoi piedi e tu sollevi. Lieve
lieve la piuma discende dall'ala all'aria:
nacque in cielo, morì in terra, visse lenta
la propria distanza, come lenti i nostri sogni
s'incarnano nei nostri giorni. A poco a poco
distinguo nel vento il tuo mento, e nel tuo mento
il mio proposito vero d'aver coraggio e non temere
l'abbandono, io che m'abbandono all'abbandono
abbandono ogni pretesa e il mio corpo alla resa.

Nessun commento

Leggi l'informativa riguardo al trattamento dei dati personali
(D. Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 e succ. mod.) »
Acconsento Non acconsento
Se ti autentichi il nominativo e la posta elettronica vengono inseriti in automatico.
Nominativo (obbligatorio):
Posta elettronica (obbligatoria):
Inserendo la tua posta elettronica verrà data la possibilità all'autore del testo commentato di risponderti.

Ogni commento ritenuto offensivo e, in ogni caso, lesivo della dignità dell'autore del testo commentato, a insindacabile giudizio de LaRecherche.it, sarà tolto dalla pubblicazione, senza l'obbligo di questa di darne comunicazione al commentatore. Gli autori possono richiedere che un commento venga rimosso, ma tale richiesta non implica la rimozione del commento, il quale potrà essere anche negativo ma non dovrà entrare nella sfera privata della vita dell'autore, commenti che usano parolacce in modo offensivo saranno tolti dalla pubblicazione. Il Moderatore de LaRecehrche.it controlla i commenti, ma essendo molti qualcuno può sfuggire, si richiede pertanto la collaborazione di tutti per una eventuale segnalazione (moderatore@larecherche.it).
Il tuo indirizzo Ip sarà memorizzato, in caso di utilizzo indebito di questo servizio potrà essere messo a disposizione dell'autorità giudiziaria.